Le 6 cose che probabilmente non sapete sul sonno infantile.
Ciao Mamme, ciao Papà, sono Elena, la Tata del Sonno. Da oltre 10 anni aiuto i genitori a comprendere il mondo del sonno infantile e a viverlo più serenamente, ascoltando le loro storie e passando notti intere accanto ai loro bimbi, in Italia e nel resto del mondo.
Il sonno dei più piccoli e il suo funzionamento, per molti è un mistero. Il più delle volte ci sentiamo esausti e persi di fronte al mistero inconfutabile di come sia possibile per i nostri piccoli dormire 12 ore di giorno e svegliarsi ogni due ore la notte.
Io non credo in metodi univoci ma in un approccio dolce e personalizzato, nonostante questo ci sono dei suggerimenti che sento di dare a tutti:
1. Swaddling
Fasciare il neonato è una pratica accogliente adottata da molte culture diverse che, se eseguita nel modo giusto, può aiutare a far riposare meglio i bimbi e farli sentire più tranquilli. Si può iniziare già dai primi giorni, aiutandoli ad adattarsi alla posizione sin da subito. Il tessuto dello swaddle deve sempre essere adatto alla temperatura esterna, la fasciatura sulle gambe deve essere morbida mentre le braccia e il busto possono essere fasciate leggermente di più.
La prima volta si può chiedere aiuto a qualcuno che l’ha già fatto oppure seguire un tutorial, l’importante non coprire mai il collo e il visoFondamentale è per le prime volte, chiedere a qualcuno che l’ha già fatto come farlo nel modo appropriato, o guardare un tutorial.
Ne esistono di diversi modelli e misure, ecco un suggerimento per chi è alle prime armi. Semplice e pratico da utilizzare, costo contenuto. Utilizzato da tante famiglie con cui lavoro. In inverno potete aggiungere una coperta in cotone sopra.
Su questo sito invece potrete trovare modelli esteticamente più accattivanti, senza chiusure. Richiedono più esperienza ma sono splendidi e in ottimo cotone.
Quando invece iniziano a volersi girare, potete preferire un pigiama pesante e un sacco nanna
https://www.petit-bateau.it/bebe-bambino/intimo-et-notte/sacchi-nanna
2. White Noise Machine
Una macchina per i rumori bianchi è qualcosa che porto sempre con me nella mia borsa di Mary Poppins quando seguo dei clienti durante le notti. I rumori bianchi, infatti, creano un muro del suono che aiuta i piccoli ad addormentarsi e a riposare meglio.
3. Ambiente del sonno
Che sia lo stesso dei genitori o meno, è preferibile che l’ambiente del sonno diurno e notturno sia lo stesso. Preferibilmente buio e con la giusta temperatura (intorno ai 23 gradi), umidificatore, macchina dei rumori bianchi e, soprattutto, una culla sicura al 100%. Non è vero che la luce di giorno “li abitua a dormire ovunque”, il buio, infatti, non solo li aiuta a non distrarsi ma favorisce la comprensione della differenza tra il giorno e la notte.
4. Fasi di sviluppo
Nei primi due mesi tutto è concesso perché i piccoli non conoscono e non possono comprendere la differenza fra il giorno e la notte. Durante il terzo e il quarto mese è il momento in cui consolidare le loro abitudini legate al sonno. Una routine, un ambiente specifico, degli orari costanti, un addormentamento dolce senza eccessivi interventi sono l’ideale.
Nei primi mesi di vita un neonato può dormire fino a 18-20 ore al giorno e in genere questo ritmo dura un mese al massimo. In seguito circa 16-18 ore complessive fino al terzo mese, 14-16 dal terzo mese in poi, fino a un ritmo di 1 un’ora e mezza di pisolino la mattina, due ore nel pomeriggio, 30 minuti di power nap in serata e 12 ore la notte, che si consolida verso il quarto mese.
5. La chiave del sonno
La chiave del sonno è interna, ed è legata a una sicurezza che apprendono e che portano con loro. Il nostro compito è aiutarli a trovare questo magico elemento e guidarli verso un addormentamento che sia soltanto loro.
6. Errori dei genitori
Gli errori dei genitori non esistono. I genitori non sbagliano, tentano, fanno del loro meglio e, se stanno leggendo questo articolo, è perché vogliono migliorarsi. Le mamme e i papà fanno quello che possono con le capacità e le informazioni a disposizione e non dormire non semplifica le cose, perciò accantoniamo la parola errore e concentriamoci su termini come “miglioramento” e “soluzione”. Il ritmo sonno veglia si aggiusta. Il nostro ruolo, come consulenti del sonno, è farli sentire sempre accolti e compresi.
Post. a cura di Elena Biondi
Post. cura di Elena Biondi