Chi non ha mai sofferto di piccoli fastidi intimi?
A chi non è mai capitato di dover affrontarli in vacanza o nel week end quando il medico magari non è reperibile?
Ecco allora una piccola guida sul come e cosa fare, per un’automedicazione consapevole.
Partiamo dal presupposto che i fastidi intimi caratterizzano la vita di noi donne, insomma succede!
L’importante è non farli cronicizzare.
I miei consigli partiranno da norme comportamentali da attuare in caso di emergenza ma anche utili nella vita di tutti i giorni per evitare inconvenienti.
Importante ricordare che infezioni agli esordi possono tranquillamente regredire con qualche piccolo accorgimento.
In primis limitate fumo ed alcool.
Il fumo infatti, notoriamente diminuisce le difese immunitarie, mentre l’alcool è uno zucchero che “alimenta” e fa peggiorare clinicamente alcuni tipi di vaginiti.
Limitare l’uso della biacheria intima è fondamentale per la salute intima. Soprattutto intimo sintetico e che promuova contaminazione tra i vari comparti perineali della donna (uretra, vagina, ano), è da evitare (meglio le mutandine o le culotte rispetto a brasiliane, tanga e perizomi).
Dormite sempre senza mutande e, in casa, preferite pantaloni morbidi o abiti anche in assenza di slip. Provare per credere!! Evitate l’uso di salvaslip e non tenere costumi bagnati indosso; questi infatti promuoveranno umidità nelle zone intime che risulteranno terreno fertile per i patogeni.
La prevenzione e la prima medicazione passa attraverso l’uso dei probiotici.
Spesso dimenticati, questi giocano un ruolo fondamentale sulla capacità della vagina di potersi difendere da sola attraverso i propri batteri buoni. È infatti importantissimo promuovere il corretto ecosistema vaginale e mantenerlo nel tempo, con l’uso di preparati specifici per periodi lunghi (ci vuole del tempo per colonizzare bene la vagina), riducendo la somministrazione di antibiotici e tenendo l’intestino regolare.
In situazioni acute prediligo l’uso dei fermenti orali che agiscano anche sull’intestino, mentre in cronico si possono valutare anche soluzioni vaginali.
Il sapone intimo ha ruolo chiave: non deve essere troppo aggressivo, rispettando perfettamente il ph vaginale a seconda del momento del ciclo e del periodo di vita della donna.
Mi raccomando: usate il sapone intimo e non il bagnoschiuma, scegliendo ph acidi o saponi con clorexidina nelle infezioni batteriche, ph basici, solo per pochi giorni, se sicura infezione da candida (diagnosi da tampone vaginale).
I rapporti sessuali in queste situazioni possono peggiorare notevolmente la sintomatologia; l’attrito del rapporto, ma anche il liquido seminale a ph basico che altera il già precario equilibrio vaginale, e non per ultimo, lo scambio di microbiota diverso tra uomo e donna che avviene durante i rapporti non protetti.
Solo per ultima, consiglio la tanto amata dalle pazienti, terapia vaginale.
Le creme vaginali sono sicuramente una certezza in caso di sintomi acuti e fastidiosi, ma attenzione all’uso smodato di queste terapie perché se non mirate, sviluppano resistenza (e ciò vuol dire che nel tempo non funzionano più!) e non risolvono al 100% il problema, favorendo le infezioni croniche. In più vi sottolineo che le terapie sono tutte diverse e non tutte vanno bene per tutte le infezioni, anche se le favorite dal commercio sono spesso una combinazione di antimicotico e batterico.
Post a cura della ginecologa Ambra Garretto