A tutti capita di discutere con un figlio, per esempio continuando a ripetergli ogni giorno le stesse cose o cercando di spronarlo a fare qualcosa, senza ottenere il risultato desiderato e per di più inasprendo il rapporto e creando distanza.
Molto spesso alla base dello scontro vi sono incomprensioni che nascono da semplici errori di comunicazione che possono essere evitati con alcuni accorgimenti.
Vediamo come.
1.
Innanzitutto è utile stabilire con chiarezza cosa si ritieneimportante e cosa no nei messaggi che si rivolgono ai figli.
Il genitore deve imparare a chiedersi: “Che cosa intendo comunicare al mio bambino?
Quale comportamento desidero da lui?
Cosa gli voglio dire?” e di conseguenza focalizzare l’attenzione su un obiettivo preciso affinché il bambino comprenda bene il messaggio educativo e modifichi il proprio comportamento.
Insomma bisogna evitare di mescolare troppe richieste, rischiando di essere confusivi
2.
E’ fondamentale riconoscere i comportamenti positivi dei figli anziché sottolineare sempre gli errori e le mancanze.
Definire positivamente le azioni dei figli favorisce il potenziamento delle loro capacità, per esempio dicendo loro:
“Complimenti, oggi a scuola sei stato proprio bravo e hai seguito con interesse la lezione. Che cosa potremmo fare per migliorare il tuo comportamento anche quando sei a casa?”
La valorizzazione da parte del genitore motiva il bambino a consolidare il comportamento positivo, a proseguire mirando al successo, a sperimentare nuove strade; inoltre migliora il clima affettivo tra genitori e figli poiché educa ad un rapporto più fiducioso.
3.
Al bando ricatti e manipolazioni: il compito educativo dei genitori è fondamentalmente quello di favorire lo sviluppo della responsabilità dei figli, la loro autonomia, l’individuazione dei propri obiettivi.
Il ricatto crea un vincolo e mette il figlio in una posizione di dipendenza, diventando mero esecutore di richieste genitoriali delle quali non comprende il perché.
4.
Apprezzare la diversità: quando ci sono più figli il rischio è quello di valorizzare maggiormente quello più facile da gestire, che ha un miglior carattere, che ubbidisce più facilmente e di metterlo a confronto con quello più impegnativo.
E’ importante invece tenere conto del fatto che ogni bambino ha un carattere diverso e un diverso modo di esprimere le proprie emozioni.
Se i genitori non riescono ad apprezzare le differenze individuali, rischiano di designare un figlio per tutta la vita e creare pericolosi squilibri nel rapporto tra fratelli.
Riconoscere e valorizzare le differenze e le peculiarità di ognuno, permette di comprendere meglio i figli, farli sentire unici e sviluppare il più adeguato approccio comunicativo alle esigenze del bambino.
5.
La migliore comunicazione parte da un ascolto attento ed empatico, capace di ridurre le distanze, abbattere barriere, creare vicinanza ed intimità.
Spesso i bambini, bombardati in continuazione dai consigli dei propri genitori, chiedono solo di essere ascoltati, di avere un adulto che si sintonizzi su di loro e sulle loro esigenze per condividere le proprie emozioni.
Le indicazioni del genitore possono arrivare dopo aver ascoltato e compreso come il bambino si sente, in quanto è solo con questa comprensione che i bambini sono propensi ad accettare ciò che i genitori dicono.
Con questi piccoli accorgimenti il bambino sviluppa una forte fiducia nella relazione con i propri genitori ed è più propenso a condividere i propri pensieri.
Post a cura