Idratarsi è un gesto vitale, si sa!
Eppure, spesso ce ne dimentichiamo e beviamo davvero troppo poco. Questo capita soprattutto in inverno perché quando fa freddo non avvertiamo il bisogno di bere.
Il punto è che se beviamo perchè abbiamo sete vuol dire che il bilancio idrico è diventato negativo ovvero la quantità di liquidi eliminati supera la quantità di acqua introdotta; in altre parole, la sete è un campanello d’allarme. Idratarsi deve essere un gesto spontaneo e del tutto naturale, qualcosa che facciamo durante l’arco della giornata senza nemmeno rendercene conto.
Tale principio vale soprattutto d’estate quando, a causa dell’aumento delle temperature, sudando perdiamo liquidi e ci esponiamo alla necessità di una maggiore idratazione.
Quante volte avete sentito dire che bisogna bere almeno 2 litri di acqua al giorno?
Sicuramente tante, ma dovete sapere che l’acqua in bottiglia non è la sola fonte di… acqua!
La frutta e la verdura, infatti, ne sono un’ottima fonte. Una porzione di 200 g di anguria, tanto per fare un esempio, apporta circa 190 ml di acqua, l’equivalente di un bicchiere! Lo stesso vale per una porzione abbondante di lattuga. In altre parole, se ci garantiamo il consumo di due porzioni di frutta e due porzioni di verdura ogni giorno, introduciamo ben 700-800 ml di acqua in più rispetto a quella che beviamo! Inoltre, la frutta e la verdura sono ricche di vitamine e minerali il cui fabbisogno d’estate aumenta perché sudando non perdiamo soltanto liquidi, ma anche minerali come sodio e potassio.
Un’adeguata idratazione insieme ad una dieta sana e varia sono elementi essenziali per il benessere del nostro intestino. La mancanza di una o dell’altra influenzano negativamente la funzionalità intestinale e ce ne accorgiamo facilmente se impariamo ad ascoltare i segnali che il nostro corpo ci manda.
La sensazione di gonfiore intestinale, il meteorismo, le variazioni dell’alvo come la stipsi o la diarrea sono messaggi chiari che qualcosa non va’.
Stiamo bevendo troppo poco?
Stiamo mangiando poca frutta o poca verdura?
Non consumiamo abbastanza alimenti ricchi di fibra?
O forse non diamo la giusta importanza agli alimenti fermentati?
Queste sono solo alcune delle domande che dobbiamo porci per risalire alla causa del problema. Teniamo presente che, talvolta, alla base del malessere intestinale ci puo’ essere una condizione patologica come la sindrome del colon irritabile, tanto per fare un esempio.
In questo caso, buona parte degli alimenti sopra citati va’ evitata perché puo’ esacerbare la sintomatologia. Pertanto, è sempre opportuno rivolgersi ad un professionista del settore ed evitare i “fai da te”.
Diversamente e, dunque, in condizioni non patologiche, possiamo e dobbiamo intervenire scegliendo con consapevolezza e varietà gli alimenti da introdurre nella dieta quotidiana e avendo cura di prediligere cibi:
- genuini e minimamente trattati;
- integrali;
- crudi (laddove è possibile);
- fermentati;
e sostanze prebiotiche che servono da nutrimento per la microflora intestinale.
Se volete altri preziosi suggerimenti e saperne di più su quanto il benessere intestinale influenzi la salute del nostro organismo, consultate l’OMGut Program di Activia!
Post a cura della Nutrizionista Emanuela Racca