Le cosiddette gambe pesanti, quella sensazione di bruciore alle gambe, a volte anche con crampi che spesso si manifesta con i primi caldi e ci accompagna fino all’autunno è una vera e propria patologia che prende il nome di insufficienza venosa.
Con il caldo, le vene specialmente degli arti inferiori, diventano meno elastiche e hanno meno forza nel far risalire il sangue verso il cuore, questo si traduce in una dilatazione capillare con la comparsa di vene varicose.
Così le nostre gambe e cosce si riempiono di chiazze blu/verdi che non sono solo antiestetiche, talvolta si avverte dolore, gonfiore e pesantezza.
Tali sintomi sono dovuti a una cattiva circolazione sanguigna, la stasi di liquidi contribuisce all’edema ed è direttamente correlato alla comparsa di cellulite.
Ma vediamo perché succede questo:
Si tratta di un problema che coinvolge molto spesso le donne, probabilmente per una questione ormonale, ma gli uomini non sono del tutto immuni, contribuiscono alla sua comparsa infatti il sovrappeso, la sedentarietà, la dieta sbilanciata o condizioni lavorative predisponenti come lo stare troppo tempo in piedi o troppo tempo seduti.
Ma allora che cosa si può fare?
Il primo punto è quello di andare a correggere le abitudini scorrette laddove possibile.
Significativa può essere la somministrazione sia topica che orale di sostante vasoprotettrici che rinforzano le pareti dei vasi quali: flavonoidi da vite rossa, rusco, centella, ippocastano.
Miglioreranno così i sintomi ma anche la comparsa, molto efficace è tenere le creme e i gel per le gambe in frigo in modo da sfruttare l’effetto decongestionante del freddo.
Importante è sottoporsi a un esame baropodometrico per capire com’è il nostro appoggio plantare, una postura sbagliata infatti risulta spesso essere la causa della cattiva circolazione e di cellulite. In ogni caso fondamentale è utilizzare delle calze a compressione graduata che fungono da sostegno fisico per le pareti venose, ne esistono di varie modelli e pressione, dai 40 mmHg utilizzate nei soggetti giovani in prevenzione, alle 70 / 140 mmHg fino alle classi terapeutiche che sono su prescrizione del medico.
La diagnosi di insufficienza venosa deve essere fatta sempre e comunque dal medico con esame obiettivo ed ecodoppler.
post a cura della Dottoressa Luciana Galdiero