Mi avevano già informata ed ho avuto la conferma durante quest’anno che la fase peggiore per i capricci dei nostri bimbi e’ quella che va dai 2 ai 3 anni.
Noi, appunto, ci siamo passati da pochissimo, anzi a dire il vero ci siamo ancora dentro perché Raffi i tre anni li ha compiuti, ma i capricci sono rimasti ancora qui con noi.
La chiamano “Terrible two” la fase più difficile da attraversare sia per i bimbi, i quali frignano e si lamentano per ogni motivo e sia per noi genitori che dobbiamo sorbire i piagnistei e cercare di mantenere pure la calma.
Non voglio la pasta, non voglio dormire, voglio saltare sul letto, voglio mettere queste scarpe e non queste, non voglio tenere il pantalone, non voglio lavare i denti... e potrei continuare all’infinito.
Quante volte al giorno sentiamo queste frasi?
Io arrivo spesso a fine giornata che mi scoppia la testa.
Fortunatamente i capricci non sono presenti tutta la giornata, altrimenti la cosa diverrebbe insostenibile, ma ci sono 2/3 momenti in particolare in cui non li si può proprio evitare.
I momenti cruciali di Raffi sono quando si sveglia al mattino e dopo il pisolino pomeridiano, a volte è veramente intrattabile, quando non ha voglia di mangiare o quando al contrario ha troppa fame o troppo sonno, in questo caso partono pianti di disperazione e urla indemoniate.
E fin quando siamo in casa da soli, chiusi nelle quattro mura, la cosa è abbastanza gestibile, ma quando siamo fuori ed in presenza di altre persone ?
Beh li solitamente, Raffi, da il meglio di se ed io puntualmente non so mai come comportarmi.
Se lo strillo e me lo trascino a casa sono una mamma cattiva, se faccio finta di nulla passo per quella menefreghista che ha il figlio scostumato ed allora mi auguro sempre di sparire all’improvviso dalla scena facendomi inghiottire magicamente dal pavimento.
Alla fine se riesco a mantenere la calma lo porto via, allontanandomi dal resto delle persone con molta nonchalance ed ho visto che la cosa funziona di più rispetto a quando faccio delle grandi scenate. Quando sono molto stanca e non riesco a gestire la cosa, puntualmente davanti ad una crisi di pianto, sbraito alzando la voce e finisco sempre per peggiorare la cosa.
C’è da dire però, che con la fase dei terribili due di Raffi ha coinciso l’arrivo del fratellino e di conseguenza i capricci si sono raddoppiati. Abbiamo vissuto veramente momenti di grande nervosismo soprattutto negli ultimi mesi in cui avevo il pancione.
Fortunatamente il peggio è passato e sembra che via via i capricci vanno sempre più a diminuire, non andranno via del tutto e di questo ne sono a conoscenza. I capricci sono una costante dei figli in generale, fra qualche anno combatteremo per fare i compiti e poi ancora per farli rientrare in casa ad un orario discreto.
Oggi è cambiato anche il mio atteggiamento, come vi dicevo, se prima ero una che si impuntava su una determinata cosa oggi lascio stare per non perderci la testa. Poi avendo un altro bimbo non ho nemmeno più il tempo di fare certe discussioni con Raffi e alla fine sono arrivata alla conclusione che dire sempre di NO è deleterio sia per noi che per la sua crescita.
È vero anche, però, che in questa fase di crescita importante, iniziano a parlare e a fare i loro primi e piccoli discorsi e Raffi anche se non parla in maniera ancora del tutto scandita è molto di compagnia.
È dolcissimo spiegare le cose e vedere che dall’altra parte inizia ad esserci una capacità di apprendimento ed è davvero interessante scoprire il mondo attraverso i loro occhi con le loro mille domande curiose.
Raffi ha compiuto 3 anni e tra un capriccio ed una nuova scoperta sta diventando un vero ometto ed io sono sicura che tra qualche anno quando gli racconterò di questa fase rideremo insieme.